Limiti ai contanti: dal 1º luglio è possibile fino a 1999,99 euro

Cambia ancora il limite contanti. Infatti, a decorrere dal 1° luglio i pagamenti in contanti sono possibili fino a 1999,99 euro.
Il limite per l’utilizzo del denaro contante ha subito nel corso del tempo diverse modifiche dai vari Governi che si sono succeduti. In particolare, il limite contanti a 3.000 euro, in vigore fino al 30 giugno, era stato fissato dal Governo Renzi con la Legge di Stabilità. Per il 2020, la relativa Legge di Stabilità ha rettificato ulteriormente il limite contanti a 2000 euro.
In seguito a quest’ultima modifica, dal primo luglio 2020 si possono eseguire pagamenti in contanti fino all’importo di 1999,99 euro. Per pagamenti di importo pari o superiore ai 2000 euro è invece obbligatorio l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili come assegni, bonifici bancari o monete elettroniche. Tale limite, tuttavia, resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021. Dopo di che, dal primo gennaio 2022 il limite scenderà ancora a 999,99 euro. Tale soglia era già stata fissata in passato dal Governo Monti.
Le ragioni dei limiti all’utilizzo del contante
Le motivazioni dell’introduzione di un limite pagamento contanti è motivato da molteplici esigenze.
  • In primo luogo sicuramente la lotta all’evasione fiscale. Infatti, il denaro contante come mezzo di pagamento consente di non assoggettare le operazioni ai controlli dell’amministrazione finanziaria. Proprio per questi controlli l’introduzione dell’obbligo, per importi superiori al limite contante, di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili.
  • Ulteriore motivazione, anch’essa di un certo rilievo sociale, è data dalla lotta al lavoro nero e di qui il divieto di pagare gli stipendi in denaro.
  • La terza ragione riguarda la lotta al riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento al terrorismo.

Limiti ai contanti: come funziona per prestiti e donazioni

Anche i prestiti e le donazioni sono assoggettate alle limitazioni di utilizzo di un metodo di pagamento tracciabile quando di importo superiore al tetto massimo stabilito dalla normativa. Tipico esempio è quello del genitore che decide di aiutare economicamente un figlio attraverso un prestito o una donazione di denaro.
Donazione o prestito superiori al tetto limite di 2000 euro, dal primo luglio possono essere effettuati con mezzi di pagamento tracciabili come assegni o bonifici bancari o postali. In questo modo, l’amministrazione finanziaria riesce a verificare le motivazioni per le quali cifre importanti di denaro contante vengono trasferite da un soggetto a un altro.
 Il limite contanti nei pagamenti frazionati
ATTENZIONE: il limite dei 2000 euro non deve essere superato anche quando l’importo è rateizzato. Il Fisco, infatti, effettua controlli anche quando il pagamento in contanti viene suddiviso in tre o quattro tranche e l’importo totale della transazione supera il tetto dei 2.000 euro.
ESEMPIO
Professionista che emette fattura per una prestazione professionale di 4000 euro. Il limite dei 2000 euro non è aggirabile attraverso la suddivisione in 4 rate di 1000 euro.
Esistono però delle eccezioni al divieto di frazionabilità dell’operazione. Le principali sono:
  • la prima riguarda quei casi in cui, per prassi, si applica il pagamento dilazionato dell’importo complessivo. Tipico è il caso dell’impresa edile che si fa rilasciare degli acconti in base allo stato di avanzamento dei lavori
  • la seconda, invece, ha a che fare con quei casi in cui le parti si accordano per il pagamento rateale dell’importo complessivo, come accade quando si acquista un’auto nuova o un elettrodomestico

Sanzioni per le violazioni al limite dei contanti

Sono stati modificati anche gli importi delle sanzioni per i trasgressori del nuovo limite imposto. Le sanzioni partono da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 50.000 euro. In particolare, per chi viola le disposizioni sul limite dei contanti fino alla soglia limite di 250.000 euro è soggetto alla sanzione minima di 2.000 euro e massima di 5000 euro.
Più salate, invece, le sanzioni per i professionisti soggetti all’antiriciclaggio. Infatti, per quest’ultimi se non segnalano le operazioni oltre la soglia fissata per l’utilizzo del contanti, quando l’importo non supera la soglia dei 250.000 euro, la sanzione applicabile varia dai 3.000 ai 15.000 euro.